L’esportazione di Prodotti Alimentari in Cina: Guida Step by Step
- La Cina ha un sistema normativo alimentare a diversi livelli, per assicurare la qualità e la sicurezza dei prodotti alimentari importati.
- Ogni anno, però, grandi quantità di alimentari importati nel Paese vengono restituiti o distrutti per mancanza di conformità o irregolarità qualitative, causando perdite significative sia alle aziende importatrici che a quelle esportatrici.
- Nel caso di infrazioni più gravi, l’azienda può vedersi revocata la propria licenza all’importazione e proibito il commercio nel futuro.
- Considerati gli alti rischi commerciali, le aziende devono stare al passo con gli ultimi regolamenti alimentari e garantire la conformità dei prodotti con le necessarie procedure di importazione.
Dopo gli USA, nel 2016, la Cina è diventata il secondo maggior importatore mondiale di alimenti e bevande (F&B).
Secondo i dati riportati dall’Australian Trade and Investment Commission (Austrade), le sue importazioni totali superano i 130 miliardi di dollari australiani (88,2 miliardi di dollari).
Nel 2018 tale cifra è salita a 110 miliardi di dollari; i principali esportatori di F&B nel mercato cinese sono Brasile, USA, Canada, Australia e Nuova Zelanda.
La richiesta di importazione di F&B in Cina sta crescendo ancora e si sta diversificando con un’economia in movimento verso una crescita basata sui consumi.
I dati dell’Amministrazione Generale delle Dogane cinese (GACC) rivelano che, nell’ultimo decennio, le importazioni di alimentari in Cina sono cresciute ad un tasso annuo medio del 17,4 %.
Nel 2019 c’erano 2.283 prodotti alimentari importati da 176 Paesi e regioni inserite nel sistema di gestione cinese di accesso al mercato.
Nonostante il richiamo del suo enorme mercato, l’esportazione di F&B in Cina non è facile.
La Cina ha un sistema normativo alimentare a più livelli per assicurare la qualità e la sicurezza dei prodotti importati.
Il F&B del Paese viene controllato da diverse agenzie e dipartimenti governativi, in particolare dalla State Administration for Market Regulation (SAMR), dalla National Health Commission of China (NHCC) e dal GACC.
Ogni anno un gran numero di aziende ed esportatori stranieri operanti nel settore del F&B non riesce ad accedere al mercato cinese a causa dell’insufficiente conformità.
Fra i mesi di gennaio e luglio 2019, un totale di 727 lotti di prodotti F&B stranieri sono stati restituiti o distrutti per mancanza di conformità riguardante qualità alimentare, certificati, etichette e imballaggi, utilizzo eccessivo o insufficiente di additivi alimentari, presenza di micro-organismi, mancata presentazione per ispezione e quarantena, ingredienti non conformi e altre ragioni.
Questo causa perdite significative all’intera catena di approvvigionamento di F&B. Nei peggiori casi viene revocata la licenza all’importazione e viene proibito agli investitori di proseguire l’attività commerciale in futuro.
Con un ambiente regolamentare così restrittivo, dove i consumatori ed il governo sono pronti a dare il benvenuto alla prossima azienda in fila, la posta in gioco è chiaramente alta.
La conformità alimentare e il rispetto delle procedure di importazione dovrebbero quindi essere una priorità per tutte le imprese desiderose di vendere al mercato cinese o di prendere in considerazione questa opportunità.
In questo articolo, Dezan Shira & Associates e the Silk Initiative presentano alcune delle principali certificazioni, regolamenti e procedure richieste per esportare prodotti alimentari in Cina.
Step 1: Completare la registrazione di importatori ed esportatori
Normalmente gli esportatori stranieri adottano due strategie per esportare prodotti in Cina: esportazione commerciale generale o e-commercio transfrontaliero (CBEC).
In entrambi i casi, sia esportatori che importatori di F&B stranieri devono essere registrati presso i “Registration Systems of Imported Food and Cosmetic Importers and Exporters” (http://ire.customs.gov.cn) o “Internet + piattaforma doganale” (http://online.customs.gov.cn/) del GACC.
Se l’esportatore straniero preferisce che sia un importatore cinese ad effettuare lo sdoganamento (e la quarantena, ove necessaria), consigliamo all’esportatore di usare il sistema di credibilità cinese per la raccolta delle informazioni ufficiali di base riguardanti l’importatore o di rivedere le prestazioni dell’importatore tramite il registro pubblico detenuto dal GACC.
Alcuni prodotti alimentari per i quali sono stati innalzati i requisiti di sicurezza, come la carne ed i prodotti sanitari, richiedono un’ulteriore registrazione.
Per capire se il prodotto alimentare da esportare si trova sull’Elenco delle Importazioni Alimentari soggette alla Registrazione Aziendale, (elenco completo in Cinese disponibile qui), il produttore straniero di un certo alimento deve registrarsi presso la China’s Certification and Accreditation Administration (CNCA).
Se il produttore straniero risponde ai requisiti di registrazione cinesi, sarà inserito nell’elenco pubblico presente sul sito web della CNCA (http://www.cnca.gov.cn/bsdt/ywzl/jkspjwscpqzc/). La registrazione è valida per quattro anni ed è rinnovabile.
Bisogna inoltre sapere che, da Ottobre 2012, è obbligatorio che gli esportatori registrino online ogni spedizione di prodotti alimentari presso il dipartimento Ispezione e Quarantena della General Administration of Quality Supervision (AQSIQ), per motivi di tracciamento.
Step 2: Preparare la documentazione, licenze pre-importazione e registrazione del marchio
Documentazione necessaria per lo sdoganamento
La Cina ha requisiti documentali rigidi e complessi per la maggior parte dei prodotti alimentari importati nel Paese.
Prima della spedizione delle merci, viene richiesta la presentazione di informazioni documentate sulla qualità, quarantena, origine e controllo delle importazioni, oltre a, fra gli altri documenti, un elenco dettagliato degli imballaggi ed una descrizione dei materiali utilizzati per l’imballaggio.
Questi documenti vengono controllati solo dopo che la spedizione è arrivata in Cina. Pertanto l’azienda deve assicurarsi che tutti i documenti siano completi ed autenticati per evitare ritardi e costi di stoccaggio.
Le aziende possono utilizzare i codici del Sistema Armonizzato (HS) disponibili sul sito delle dogane cinesi, per verificare la categoria del prodotto, le aliquote d’imposta associate all’importazione, la documentazione, le licenze ed i requisiti di prova (la nomenclatura HS è il sistema internazionale utilizzato per categorizzare tutti i prodotti commercializzati fra Paesi).
Anche se i requisiti documentali variano a seconda dei prodotti e delle categorie di prodotto, per esportare alimentari in Cina, l’esportatore può predisporre i seguenti documenti:
- Fattura commerciale;
- Elenco dettagliato degli imballaggi;
- Polizza di carico;
- Certificato di esportazione dal Paese di origine;
- Certificato di igiene;
- Certificazione data di imbottigliamento (per le bevande);
- Certificato di libero scambio;
- Esempio di etichetta originale;
- Esempio di etichetta cinese; e
- Certificato di controllo emesso dal AQSIQ.
Licenza pre-importazione
In generale, i prodotti alimentari che entrano in Cina non richiedono licenze di pre-importazione.
Ma se il prodotto fa parte del Catalogo 2019 delle Merci per la Gestione Automatica delle Licenze di Importazione, come il pollame o i prodotti caseari, l’importatore deve richiedere una Licenza Automatica di Importazione emessa dal Ministero del Commercio (MOFCOM).
Inoltre, i prodotti alimentari soggetti a quota tariffaria di importazione, come frumento, mais, riso e zucchero devono disporre del Certificato di quota tariffaria di importazione sui Prodotti Agricoli.
Registrazione del marchio
Considerato che la Cina riconosce solamente i marchi registrati all’interno della propria giurisdizione e segue il sistema first-to-file (“primo a registrare”), la registrazione di un marchio nel Paese è un passo fondamentale per la protezione del proprio brand da parte di un’entità straniera.
Questa è necessaria nel caso in cui un’azienda voglia evitare utilizzi abusivi del proprio marchio e controversie con i contraffattori locali che possono sfociare in danni di reputazione, perdita di clientela ed entrate, cause lunghe e costose.
Raccomandiamo alle aziende straniere – se non hanno una residenza o una sede societaria in Cina – di depositare le richiesta di registrazione del marchio presso il Trademark Office of National Intellectual Property Administration (CNIPA) attraverso un agente incaricato.
Step 3: Etichettatura
Ogni prodotto alimentare importato in Cina, per completare la procedura di sdoganamento, deve essere etichettato in caratteri cinesi semplificati. Ci sono diverse norme che specificano i requisiti dell’etichettatura riguardante il layout ed il contenuto del F&B in Cina. Queste comprendono:
- Norme per l’etichettatura di cibi preconfezionati (GB7718-2011, versione in Inglese e Cinesedisponibili qui);
- Norme per l’etichettatura di cibi preconfezionati per usi dietetici specifici (GB 13432-2013);
- Norme per l’etichettatura nutrizionali di alimenti preconfezionati (GB28050-2011); e
- Norme per l’etichettatura di bevande alcoliche preconfezionate (GB 10344-2005).
*GB è riferito a “Guo Biao”, qui in Cinese, che significa “standard nazionale”.
In generale, un’etichetta deve fornire quanto segue:
- Nome stardard del prodotto alimentare;
- Elenco degli ingredienti in percentuale;
- Nome e indirizzo di produttore, rappresentanza locale o distributore;
- Data di produzione, data di scadenza e indicazioni per la conservazione;
- Paese di origine;
- Grado di qualità;
- Codice dello standard nazionale/standard industriale per la produzione; e
- Contenuti speciali, se presenti.
Tutte le etichette devono essere approvate dal dipartimento cinese Ispezioni e Quarantena (CIQ) del AQSIQ. Considerato che gli standard di etichettatura in Cina sono soggetti a modifiche, consigliamo di consultare un esperto per assicurarsi la conformità con i requisiti aggiornati.
Joel Bacall, Responsabile Clienti Senior della società di consulenza sui marchi per alimenti e bevande The Silk Initiative, osserva inoltre che “sebbene sia necessario garantire che l’etichettatura del prodotto sia conforme alle normative cinesi, è anche necessario considerare il confezionamento dei prodotti da una prospettiva che tenga conto del mercato e dei consumatori. Ad esempio, bisogna considerare se sia meglio ricoprire l’imballaggio esistente con una nuova etichetta o riprogettare la propria etichetta per guadagnare un vantaggio competitivo con i consumatori rispetto ai propri concorrenti”.
Step 4: CIQ, ispezione sanitaria degli alimenti e sdoganamento
Una volta arrivati in Cina, i prodotti alimentari vengono ispezionati dai funzionari della dogana per il controllo dei documenti di spedizione e dei requisiti di etichettatura.
Il procedimento è più complesso per la prima esportazione, mentre sarà alleggerito in futuro dopo la riuscita della prima esportazione.
Merci che passano l’ispezione e lo sdoganamento
Le merci importate che passano l’ispezione verranno dotate di un certificato dell’Ufficio cinese di Ispezione e Quarantena in Ingresso-Uscita (CIQ) emesso dal GACC e potranno entrare nel Paese. Questo certificato viene emesso per ciascuna spedizione.
Merci con documentazione incompleta
Se la spedizione è sprovvista di alcuni documenti e la Dogana ne rileva il difetto, il soggetto può fornire la documentazione mancante o una dichiarazione CIQ. Per ottenerla, è necessario fornire i seguenti documenti: licenza commerciale, licenza d’importazione, certificato di quota, dichiarazione di conformità sulla sicurezza, presentazione della società e informazioni dettagliate del prodotto.
Merci che non passano l’ispezione doganale e lo sdoganamento
I prodotti alimentari importati che non vengono sdoganati possono dover subire un trattamento tecnico sotto la supervisione del GACC ed essere poi nuovamente ispezionati o ricevere un Avviso di gestione dei resi, per la restituzione del prodotto all’esportatore o, in alternativa, la sua distruzione.
La Cina offre molte opportunità agli esportatori globali di prodotti alimentari che vogliano entrare in un mercato ampio e redditizio.
Il processo di importazione di F&B nel Paese, però, può essere molto difficoltoso per chi lo affronta per la prima volta, a causa del suo sistema frammentato e localizzato.
Per la vastità del territorio cinese, e per evitare problemi amministrativi o di non conformità, l’esportazione verso diverse destinazioni della Cina richiederà un lavoro di due diligence.
Il rispetto delle fasi evidenziate sopra può rendere il processo più fluido ed efficace, e il supporto di consulenti locali competenti nel campo alimentare e delle bevande assicurerà il successo dell’azienda in uno dei più grandi mercati di consumo al mondo.
China Briefing è prodotta da Dezan Shira & Associates. Con uffici in Cina, Hong Kong, Vietnam, India, Indonesia, Singapore, Germania, Italia, Stati Uniti e Russia, Dezan Shira supporta gli investitori stranieri in Asia da tre decenni.
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