Tariffe import-export 2023 in Cina
Per far fronte alla domanda e all’offerta interna e favorire un’agenda a favore della crescita nel prossimo anno, il Consiglio di Stato cinese ha annunciato nuovi aggiustamenti alle tariffe di import-export per il 2023. Questi aggiustamenti includono esenzioni tariffarie per i principali prodotti medici, aumenti tariffari su alcuni prodotti di base per aiutare le industrie nazionali e l’aggiunta di nuove voci fiscali. Illustriamo gli ultimi aggiustamenti alle voci di importazione ed esportazione discutendo delle ragioni che sono alla base di tali modifiche.
Giovedì 29 dicembre 2022 la Commissione per le tariffe doganali del Consiglio di Stato (la “Commissione”) ha dichiarato che, nel 2023, la Cina modificherà le tariffe di importazione ed esportazione di determinati beni, con l’obiettivo di sostenere lo sviluppo dell’alta qualità e l’apertura prevista dalla strategia della doppia circolazione.
Secondo l’annuncio della Commissione per le tariffe doganali del Consiglio di Stato sull’adeguamento delle tariffe nel 2023 (il Piano di adeguamento tariffario 2023), nel 2023 la Cina imporrà tariffe su 8.948 voci fiscali e il livello tariffario complessivo del Paese sarà ridotto dal 7,4% al 7,3%.
A partire dal 1° gennaio 2023, 1.020 articoli, tra cui i farmaci anti-COVID, saranno soggetti ad aliquote tariffarie d’importazione provvisorie, inferiori alle tariffe della nazione più favorita (MFN). D’altra parte, le tariffe di importazione e di esportazione di alcuni prodotti di base saranno aumentate per favorire lo sviluppo dell’industria nazionale e far fronte ai cambiamenti della domanda e dell’offerta.
A partire dal 1° luglio 2023, la Cina attuerà l’ottava fase della riduzione delle aliquote tariffarie della nazione più favorita su 62 prodotti della tecnologia dell’informazione (IT), abbassando ulteriormente il livello tariffario complessivo della Cina.
Inoltre, in conformità con le relative disposizioni del Partenariato economico globale regionale (RCEP) e all’entrata in vigore del RCEP in Indonesia, alcune merci originarie dell’Indonesia saranno soggette alle aliquote tariffarie del RCEP a partire dal 2 gennaio 2023.
Inoltre, nel 2023 la Cina aggiungerà alcune voci fiscali per soddisfare le esigenze legate allo sviluppo industriale ed al progresso scientifico e tecnologico. Le aliquote tariffarie preferenziali continueranno ad essere applicate ai Paesi meno sviluppati che hanno stabilito relazioni diplomatiche con la Cina e completato lo scambio della relativa documentazione, in modo da sostenere e aiutare i Paesi meno sviluppati ad accelerare il loro sviluppo.
Di seguito analizziamo più da vicino le modifiche introdotte nel Piano di adeguamento tariffario 2023.
Quali sono i cambiamenti e quali le voci interessate?
La Cina applica tariffe d’importazione provvisorie su 1.020 prodotti di base
A partire dal 1° gennaio 2023, la Cina imporrà tariffe d’importazione provvisorie, inferiori alle tariffe della nazione più favorita (MFN), su 1.020 articoli. Questi prodotti possono essere classificati nelle seguenti categorie:
- 1. Per proteggere la salute dei cittadini e ridurre l’onere economico per i pazienti, saranno imposte tariffe zero su alcune materie prime per i farmaci antitumorali, i farmaci anti-COVID-19 e i farmaci antidolorifici, e saranno ridotte le tariffe d’importazione su forniture mediche come le protesi, le materie prime per gli stent vascolari e i mezzi di contrasto.
- 2. In linea con la tendenza al miglioramento dei consumi, la Cina ridurrà i dazi sulle importazioni di omogeneizzati misti, merluzzo blu surgelato, anacardi e altri alimenti per neonati e bambini, oltre a piccoli elettrodomestici come macchine da caffè, spremiagrumi e asciugacapelli.
- 3. Per potenziare la capacità di approvvigionamento delle risorse e migliorare la resilienza delle catene industriali e di approvvigionamento, la Cina applicherà tariffe zero sul fertilizzante potassico e sul cobalto grezzo e ridurrà le tariffe d’importazione su alcuni prodotti di legno, carta, acido borico e altri beni.
- 4. Per promuovere lo sviluppo innovativo dell’industria manifatturiera avanzata e accelerare la trasformazione e l’avanzamento industriale, la Cina ridurrà le tariffe d’importazione del niobato di litio, degli schermi a inchiostro elettronico, dell’ossido di iridio per le celle a combustibile, dei cuscinetti a rulli per le turbine eoliche e di altri prodotti.
La Cina aumenterà i dazi all’importazione e all’esportazione di alcuni prodotti di base
A partire dal 1° gennaio 2023, la Cina aumenterà i dazi all’importazione e all’esportazione di alcuni prodotti di base per bilanciare la domanda e l’offerta interna e per migliorare le industrie nazionali. I cambiamenti includono:
- Imposizione di tariffe NPF sulle importazioni di castagne, liquirizia e prodotti derivati, pneumatici di grandi dimensioni e raccoglitori di canna da zucchero.
- Aumento dei dazi sulle esportazioni di alluminio e leghe di alluminio.
La Cina ridurrà ulteriormente le tariffe NPF sui prodotti IT
A partire dal 1° luglio 2023, la Cina attuerà l’ottava fase della riduzione delle tariffe NPF su 62 prodotti IT.
La Cina applicherà tariffe convenzionali su prodotti provenienti da 29 Paesi
Per promuovere l’apertura all’alta qualità dei mercati, la Cina applicherà per il 2023 aliquote tariffarie convenzionali su beni selezionati originari di 29 Paesi e regioni, in conformità con i 19 suoi accordi di libero scambio (FTA), compreso l’RCEP. Tra questi, in conformità alle disposizioni pertinenti del RCEP e all’entrata in vigore del RCEP in Indonesia, a partire dal 2 gennaio 2023, alcune merci originarie dell’Indonesia saranno soggette alle aliquote tariffarie del RCEP.
La Cina aggiungerà altre voci fiscali
Per rispondere alle esigenze dello sviluppo industriale e del progresso scientifico e tecnologico, nel 2023 la Cina adeguerà opportunamente le proprie sottovoci, aggiungendo voci fiscali come il tè bianco, i semi di ortaggi, i robot chirurgici e i lidar. Dopo questo adeguamento, il numero totale di voci tariffarie sarà di 8.948.
Come leggere le modifiche?
La Cina ha introdotto per la prima volta la sua strategia sulla doppia circolazione nel 2020. Si tratta di una strategia di sviluppo su due fronti che mira a stimolare la domanda interna cinese oltre a soddisfare i mercati di esportazione e a creare condizioni che consentano ai mercati interni ed esteri di rafforzarsi reciprocamente.
Secondo la Central Economic Work Conference (CEWC) del 2022, una riunione annuale dei vertici cinesi per definire l’agenda economica per l’anno successivo, nel 2023 la Cina cercherà di aumentare i consumi interni e di attrarre capitali stranieri, al fine di incrementare la propria crescita economica.
Inoltre, con il passaggio della Cina a un modello “living with COVID”, la brusca impennata dei casi ha sollevato preoccupazioni sulla tenuta del sistema sanitario cinese e della relativa catena di approvvigionamento. In questo contesto, non è difficile capire perché alcuni farmaci e forniture mediche siano stati soggetti a tariffe zero o ridotte.
Per quanto riguarda le voci fiscali aggiunte, Zhang Xuebiao, ricercatore presso l’Istituto di Informazione Agricola dell’Accademia Cinese delle Scienze Agricole, ha affermato che l’aggiunta di prodotti agricoli, come il tè bianco e il tè al gelsomino, favorisce lo sviluppo dell’agricoltura specializzata e migliora la consapevolezza del marchio delle aziende interessate.
In generale, gli adeguamenti tariffari del 2023 riflettono l’intenzione del Paese di rendere sicure le proprie catene industriali e di approvvigionamento. Inoltre, mirano a riallocare le risorse per promuovere l’innovazione tecnologica, gli aggiornamenti industriali e lo sviluppo verde, contribuendo a rafforzare la partecipazione della Cina alla ristrutturazione delle catene industriali globali e alla rete globale di libero scambio.
Gli adeguamenti tariffari del 2023 potrebbero interessare le aziende che scambiano beni e servizi imponibili con la Cina. Gli operatori stranieri dovrebbero prestare attenzione a queste modifiche per poter accedere più consapevolmente ai mercati dei consumatori cinesi in crescita.
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